Introduzione
Sito del Dialetto di Albosaggia
Occuparsi del dialetto può sembrare anacronistico, ma non è così: anzi, oggi sembra essere tornato in voga riesumare il passato, e riscoprire il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi porta sulle spalle.
Siamo convinti che il dialetto rappresenti uno dei pilastri della nostra identità; se non procediamo in fretta – e ora è già tardi – a indagare e raccoglierne le tracce, rischiamo di lasciar precipitare nell'oblio le opere e i giorni di quella cultura locale alla quale ci sentiamo tanto legati e a cui teniamo molto.
Il dialetto è il mezzo che identifica tutto ciò che ci circonda ed è importante che sia insegnato ai nostri figli, per renderli partecipi del passato e delle loro origini.
In Italia non c’è lingua senza dialetti, già lo sosteneva anticipando la linguistica moderna Dante Alighieri, perché essi sono la lingua degli affetti, delle “cose” che appartengono ad una terra e non ad un’altra, che legano le generazioni tanto quanto il sangue.
Il dialetto BOSÀC’ è la varietà linguistica usata dagli abitanti originari di Albosaggia in provincia di Sondrio. Questa già cambia locuzione passando da est (la Mòia) a ovest (ól Tursciù) del Comune dando luogo a delle varianti di cui si è tenuto conto.
Il gruppo “Dialetto di Albosaggia” (composto da Anna Gherardi, Doriana Paganoni, Elena Mostacchi, Giuseppe Rossi, Aldo Paindelli, Ernesto De Bernardi, Paolo Piani, Sergio Casiraghi, Vittorio Crapella, si sta dedicando a questo lavoro di ricerca per mantenere e valorizzare gli aspetti caratteristici del nostro dialetto, dandosi il compito di recuperare il maggior numero possibile di lemmi dialettali.
Quello fin qui affrontato è stato un compito impegnativo, anche per le numerose differenze presenti sul territorio - in particolare per la diversa pronuncia tra Moia e Torchione - e per la complessità riscontrata nella trascrizione di alcuni suoni, per l'evoluzione che il dialetto ha subito e la forte contaminazione con la lingua italiana.
Ora giunge finalmente a pubblicazione il vocabolario in continua evoluzione.
“VOCABOLARI BOSAC” formato PDF
Si tratta di un lavoro svolto a più mani, condotto su raccolte orali e confronti, registrazioni, trascrizioni, di un'indagine accurata, ma suscettibile a modifiche e correzioni, pertanto in continua evoluzione.
Tutti coloro che sono interessati possono continuare a seguirci e fornirci il loro contributo in termini costruttivi!
La condivisione del vocabolario, tramite il sito internet, vuole essere una puntuale e doverosa considerazione di un aspetto molto importante della tradizione locale; è un atto di particolare apprezzamento e riconoscimento di affinità verso tutta la gente di Albosaggia, che insieme all'apertura al nuovo, mantiene pur sempre il desiderio di conservare e rivalutare la conoscenza delle proprie radici.
Nel sito vi sono registrazioni vocali, fotografie e video esplicativi ed è soggetto ad essere integrato e costantemente aggiornato.
Siamo dunque lieti che ci sia stata la possibilità di divulgare questo lavoro, nato dalla proposta che fu avanzata qualche anno fa da alcuni “bośàc”, ai quali sta a cuore la conservazione di un patrimonio culturale qual è il nostro diletto dialetto.
Siamo grati a quanti hanno contribuito alla realizzazione del vocabolario e a tutti coloro che hanno seriamente collaborato e reso possibile questa pubblicazione. Infine, un doveroso ringraziamento al Dottor Sergio Casiraghi per la grande disponibilità dimostrata nel supportare il lavoro sia dal punto di vista tecnologico sia per la viva curiosità intellettuale dimostrata nei confronti del nostro dialetto, non lontano dal suo.
Nel rendere pubblica questa nostra fatica, esprimiamo la speranza che susciti un maggiore interesse nella popolazione e che veda un'adesione costruttiva per un costante arricchimento dell'opera.
Per il dialetto valgono alcune regole:
- le consonanti doppie in italiano in genere diventano singole in dialetto;
- per trasformare parole che in italiano terminano cone le seguente desinenze:
parole italiane terminanti in "one" sostituite questi finali con la "ù" (u accentata) e troverete l'equivalente in dialetto; se "one" è preceduto da doppie, una sparisce
esempio:
Bastone = bastù - Canzone = cansù - Carbone = carbù - Gettone = getù Tabellone = tabelù
se la desinenza è "ore" basta togliere la "e" finale e raddoppiare la "o"
esempio:
Evasore = evasóor - Pittore = pitóor - Invasore = invasóor
se la desinenza è "ato" (maschile) basta togliere la "o" finale eraddoppiare la "a"
esempio:
frastornato = frastornàat - pugnalato = pugnalàat - solleticato = soleticàat
se la desinenza è "ata" (femminile) basta sostituire la "t" con la "d"
esempio:
frastornata = frastornada - pugnalata = pügnalada - solleticata = soleticada
se la desinenza è "ire" viene sostituito da "ìi"
esempio:
Tornire = tornìi - Reagire = reagìi
altri vocaboli derivano dal nome dialettale comune di una cosa aggiungendo il finale "èer" per indicare l'attività inerente quella data cosa
esempio: torc' = torchio -> torcèer = addetto alla torchiatura - strasc = strsccio -> strascèer = straccivendolo - manzöl = manza -> manzolèer = adetto alla custodia delle manze